Liceo Scientifico Statale “Giovanni Marinelli” Materia integrativa
“Elementi di economia”- a.s. 2011-12 
docente: prof. Pier Luigi D’Eredità.
SINTESI DELLA LEZIONE 17 DEL 26 MARZO 2012: La crisi attuale.

Partiamo da alcuni dati degli anni 2005-10 (oltre è quasi impossibile andare) che, come si suol dire “parlano da soli”
La sperequazione che vedete non è solo produttiva ma anche finanziaria perché una parte della colonna azzurra cioè il Prodotto nazionale lordo (da non confondere con il PIL, vedi lezione n.12: PNL = PIL + redditi dei fattori nazionali situati all’estero redditi dei fattori esteri situati nel Paese) è data dal possesso di titoli di credito. Questi non sono solo azioni ma anche titoli finanziari come le obbligazioni emesse da società o da stati sovrani come Italia, USA, etc.., o da Fondi di investimento o collegati a fondi di investimento o da “derivati”, cioè titoli finanziari che derivano, per l’appunto, dall’utilizzo di obbligazioni a garanzia di altre obbligazioni. Chi li comercia ne trae un utile netto maggiore, nella maggior parte dei casi , a quello che avrebbe investendo in normalinazioni relative ad attività economiche (beni, merci o servizi). Parlamo allora di “FINANZA STRUTTURATA”. Ma che cosa è questo derivato che tutti citano e giustamente collegano agli alti rischi della finanza mondiale ma che nessuno spiega bene ai cittadini?

Si definisce un derivato uno strumento finanziario con le seguenti caratteristiche:

  1. il suo valore cambia in relazione al variare di un’attività sottostante (underlying asset) che può essere tipo di finanziario (tasso d’interesse, prezzo di uno strumento finanziario, prezzo di una merce, tasso di cambio in valuta estera, indice di prezzi o di tassi) o di tipo creditizio (merito o indici di credito);

  2. esso non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti 

Nel dicembre del 1998, quando la BIS ( Bank of International Settlements, Banca dei Regolamenti Internazionali, da noi BIR) realizzò la prima rilevazione, il controvalore degli strumenti derivati scambiati fuori dalle borse era di 81 mila miliardi di dollari, equivalenti al 125% circa del PIL mondiale misurato oggi. Alla fine del 2001 il loro valore complessivo aveva superato i 111 mila miliardi, 3 anni più tardi l’ammontare era quasi quadruplicato. L’anno successivo l’incremento sarebbe stato di 181 mila miliardi, un record. La crisi ha successivamente prodotto un’altalena, ma le variazioni non sono state più così significative. Oggi, spiega la BIS, il settore sfonda nuovamente la soglia dei 600 trilioni o bilioni, a seconda delle scuole di pensiero sulla traduzione corretta del termine “trillion” ( trillionè un numero che negli USA è un 1 seguito da 12 zeri, ed in G.B. da 18 zeri…)avvicinandosi alla quota record del 2009 (614). La differenza rispetto ad allora è pari a 13 mila miliardi. Una cifra, equivalente a poco meno del Pil dell’Unione Europea

Si parla allora di 601 mila miliardi di dollari, 10 volte il Pil globale.. Collegatevi, per sperne meglio e di più, a:

http://www.bis.org/publ/cpss99p2.pdf

Le stime del Fondo Monetario Internazionale sulla crescita nel biennio 2012-2013 confermano un’economia in forte crisi. Ma molto peggio della media farebbero le grandi economie, con gli USA che vedono confermato solo +l’1,8% nel 2012 vale a dire ritmi molto lenti per la dinamica economia americana. Peggio ancora, però, fa l’Eurozona, la quale quest’anno dovrebbe andare in recessione dello 0,5%, con una stima in calo dell’1,6% sul dato precedente, mentre l’anno prossimo vivrebbe una ripresa molto lenta, pari allo 0,6%, in netta diminuzione anche in questo caso, rispetto all’1,5% precedentemente previsto.

Ma in realtà, per comprendere il significato del rapporto BIS e delle preoccupazioni occorre concentrarsi su un’altra espressione ricorrente: over-the-counter, OTC, letteralmente “dietro al bancone”, o per rendere meglio l’idea “sottobanco”, dove l’espressione non implica operazioni illegali quanto in realtà transazioni invisibili ai più. La stragrande maggioranza degli scambi del settore avviene al di fuori delle piazze ufficiali, il che significa sfuggire al controllo degli organi di vigilanza. Una Consob mondiale dei derivati ancora non esiste anche se il G20 aveva fissato per il 2012 il termine necessario per la realizzazione di un organismo di vigilanza globale sul mercato: una specie di clearing house globale, ovvero una stanza di compensazione, caratterizzata dalla presenza di intermediari in grado di fare da garanti sulla riuscita delle operazioni offrendo implicitamente trasparenza a un mercato ad oggi ancora largamente nell’ombra. Ma la differenti vedute tra le due sponde dell’Atlantico e la resistenza delle lobbies bancarie (il 96% delle transazioni è compiuto oggi da cinque banche Usa – JP Morgan, Citibank, Bank of America, Goldman Sachs ed Hsbc – che alla fine del 2010 hanno messo in cassa profitti per più di 19 miliardi di dollari) rende questa ipotesi molto labile. Insomma, il mercato ha ancora moltissimi derivati scambiati pericolosamente come i contratti futures sulle materie prime che fanno il prezzo del petrolio o scatenano emergenze umanitarie quando prendono di mira gli alimentari. Oppure ancora le obbligazioni “collaterali”, le stesse che hanno permesso al mercato immobiliare di trascinare sul fondo una pletora di investitori che avevano scommesso sui subprime.

Oggi la ricchezza mondiale è più concentrata nelle mani di una élite di quanto lo sia mai stata nella storia moderna. Nelle ultime decine di anni, una percentuale sempre maggiore di terre coltivabili è stata inghiottita da grosse società e decine di milioni di persone sono state cacciate dalle proprie terre verso aree urbane sempre più dense. Nel frattempo, è diventato sempre più difficile avviare un’attività propria, dal momento che quasi ogni settore dell’economia mondiale richiede investimenti di mantenimento molto alti rispetto agli anni ’60 e costi di avvio assolutamente superiori a qualunque tempo storico.  Così, un numero sempre maggiore di persone nel mondo è stata obbligata a lavorare per “il sistema” E così oggi, nel 2012, abbiamo un sistema globale in cui poche persone al vertice sono assurdamente ricche, mentre circa metà della popolazione di questo pianeta è irrimediabilmente povera. Ho radunato qui i 7 peccati capitali del nostro mondo, sotto forma di semplici dati statistici, senza intenti morali ma solo per indicarvi che la crisi è essenzialmenet crisi di sperequazione perché lo capirebbe anche un ignorante di economia che s etutti gli uomini potessero avere accesso ai beni la crisi produttiva sarebbe sempre sotto controllo. Ecco i punti

  1. I “paesi meno sviluppati” hanno speso 9 miliardi di dollari per importazioni di alimenti nel 2002. Nel 2008 questa cifra è salita a 23 miliardi di dollari.

  2. Il reddito medio pro-capite nei paesi più poveri dell’Africa è sceso ad 1/4 di quello che avevaono 20 anni fa.

  3. Bill Gates ha un patrimonio netto dell'ordine dei 50 miliardi di dollari. Ci sono circa 140 paesi al mondo che hanno un PIL annuo inferiore alla ricchezza di Bill Gates.

  4. Ogni 3,6 secondi qualcuno muore di fame, , nel senso di malattie collegabili alla denutrizione, e 3/4 di essi sono bambini sotto i 5 anni. Dunque anche oggi pomeriggio

  5. Mentre stiamo studiando qui in questo pomeriggio di marzo al Marinelli, 2,6 miliardi di persone nel mondo stanno soffrendo per mancanza di servizi sanitari di base.

  6. Secondo il più recente “Global Wealth Report” di Credit Suisse, lo 0,5% di persone controlla più del 35% della ricchezza mondiale.

  7. Oltre 3 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, vive con meno di 2 dollari al giorno e 400 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile.

A questo punto, penso che alcuni di voi vorranno discutere di quanto è orribile il capitalismo. Ma il problema non è il capitalismo e, come abbiamo visto innumerevoli volte nei decenni passati, la proprietà statale delle imprese non costituisce soluzione a nulla. Ciò che abbiamo nel mondo oggi non è capitalismo inteso in senso “classico”, é piuttosto qualcosa di più vicino al “feudalesimo” ed il segno di ciò è che come ai tempi del feudalesimo il ceto medio ha iniziato a venire eliminato anche nelle nazioni ricche. E senza ceto medio non c’è anello di congiunzione fra ricchezza e povertà: le due si separeranno irrimediabilmente decretando la fine di una parte meravigliosa dell’umanità. Che Dio ci perdoni. Vi ringrazio dell’attenzione lungo tutto quest’anno.

 
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docente: prof. Pier Luigi D’Eredità

SINTESI della lezione n.16, 19.3.12 Uno story case, il fallimento Lehman Brothers
Il fallimento di Lehman Brothers, il colosso bancario statunitense che ha chiesto l' ammissione ai benefici del "Chapter 11" alla "Us Bankruptcy Court", nel distretto Sud di New York è’ il più grande evento nella storia delle bancarotte mondiali. Lehman ha superato infatti il crack di WorldCom, il gruppo telefonico che finì in amministrazione controllata nel 2002 per grosse irregolarità contabili. Lehman Brothers ha un debito pari a circa $ 613 miliardi. In particolare, Lehman Brothers è debitrice di oltre $157 miliardi nei confronti di una decina di creditori non privilegiati ed obbligazionisti. Questi debiti potranno essere saldati solo dopo che saranno stati rimborsati i creditori privilegiati. La Lehman ha precisato che fra i creditori non privilegiati figurano Commerzbank e Bank of New York Mellon, per il ruolo svolto da questi istituti nel prestare garanzie agli obbligazionisti. L' esposizione degli obbligazionisti sarebbe pari a $155 miliardi cioè quasi la totalità del credito non garantito. Quanto agli italiani, più di €1 miliardo di investimenti rischiano di essere bruciati dal crac.

Due le categorie a rischio, azionisti ed obbligazionisti. Per i primi la quotazione è a zero. Per il capitale di rischio non vi è nulla da fare, con la concreta possibilità di perdere tutto. I diritti degli obbligazionisti, soggetti maggiormente tutelati rispetto agli azionisti, dipendono dal tipo di obbligazione detenuta. Ci rimetteranno dunque,in prima persona, i sottoscrittori di titoli emessi da banche coinvolte in queste operazioni ad altissimo rischio, attraverso la perdita integrale (se azionista) o parziale (se obbligazionista) del suo capitale

Pagheranno il conto anche gli assicurati di tante compagnie mondiali che hanno sottoscritto, fiduciosamente, una polizza index linked con la “garanzia” che, trattandosi di una polizza, il capitale era al sicuro. E invece il capitale era a rischio, perché la “garanzia” non era offerta dalla compagnia, ma da un’obbligazione bancaria, con ciò stesso snaturando l’attività stessa di chi, istituzionalmente, dovrebbe essere finalizzata ad assicurare, non a trasferire il rischio ad altri.

Pagheranno il conto i sottoscrittori di fondi comuni obbligazionari (e addirittura anche qualcuno che ha tranquilli fondi monetari), nei cui portafogli sono stati spalmati titoli ad alto rischio scaricati da banche ed intermediari desiderosi di trovare liquidità per aprire altre operazioni speculative. Ma ci rimettono anche i risparmiatori più tranquilli, le “formichine” che, magari scottate da fondi comuni, polizze fantasiose, bond argentini ed altre diavolerie simili, sono tornati scornati ai cari, vecchi BTP e CCT, perché gli effetti sull’economia della bolla finanziaria non mancheranno e comporteranno aumenti dei deficit statali, riduzione del PIL, calo del tenore di vita. Cioè calano i rendimenti di BOT e CCT.

Insomma, un effetto-domino di proporzioni titaniche. Quali le cause? Quali le responsabilità?

Partiamo dal fatto che molto difficile nascondere un elefante dietro ad un fuscello, dunque gli operatori professionali - soprattutto chi era chiamato a certificare i bilanci - ben comprendevano il significato e la gravità di alcune esposizioni. Dal maggio 2007 le borse europee iniziavano infatti il loro declino, avendo fiutato l'aria di difficoltà: su questa scia la Borsa italiana perdeva negli ultimi 16 mesi il 45% del proprio valore. I segnali d'allarme delle famiglie impossibilitate al pagamento delle rate dei finanziamenti giungevano da ogni dove . La Gran Bretagna, per esempio, aveva avuto il suo crack con la Northern Rock.

Fino a una decina di anni fa,chiunque volesse ottenere un mutuo doveva dimostrare di possedere le garanzie adatte a coprirne l'ammontare. Negli Usa, però, le persone, le famiglie, le imprese, non sono più riuscite a garantire la copertura dei debiti con beni materiali. Così banche ed istituti finanziari hanno dovuto trovare un sistema per mantenere vivo il mercato del loro maggior profitto
È stato quindi "inventato" il frazionamento, l'occultamento del rischio dei mutui: la banca che concedeva un prestito a chi non poteva fornire adeguate garanzie emetteva contemporaneamente dei titoli che vendeva sul mercato per potersi coprire dal rischio di insolvenza dell'utente. Questi titoli, "ripieni" di debiti, per essere acquistabili dovevano essere mischiati con obbligazioni strutturate: le CDO (Collateralized Debt Obligations).

Il risultato finale è stato che, per anni, pezzi di debito "avariato" sono stati abbinati a titoli virtuosi e rivenduti sui mercati finanziari. Era stato creato il sistema dei mutui subprime. Le autorità di vigilanza, le agenzie di rating e le banche stesse che avrebbero dovuto sorvegliare e valutare il grado di rischio di questi prodotti finanziari per anni non hanno avuto niente da dire .

Forse sarebbe stato opportuno che a comporre i membri delle vigilanze vi fossero persone che non avessero assolutamente niente a che fare con il sistema suddetto, che cioè non fossero interessaste a mantenere in vita il meccanismo, in base al il pesante conflitto di interessi che si ingenererebbe se il vigilante avesse forte interesse a vigilare fino ad un certo punto, cioè a vigilare su affari ed eventi finanziari che non toccassero i propri personali interessi. uando ilMaa maammmMa quando il vigilante ha interesse a che il sistema nel suo complesso funzioni così come è, allora se la denuncia di un abuso coinvolge il funzionamento del sistema o, peggio, se il sistema stesso si regge su un abuso, è molto improbabile che le autorità di vigilanza, espresse dal sistema, vogliano bloccare il sistema stesso. Nel nostro caso che cosa è materialmente accaduto? Sapevano i dirigenti ed i garanti che cosa sarebbe accaduto? Vi è un giallo in tutto ciò.

Il giallo riguarda le modalità con cui la banca d'affari americana ha trasferito 8 miliardi di dollari dalle sedi europee a quelle Usa, mentre la holding statunitense, in bancarotta, chiedeva la protezione dai creditori. A rivelarlo al Wall Street Journal sono state fonti ben informate.
Secondo le indiscrezioni. il venerdì antecedente la dichiarazione di bancarotta, gli uffici londinesi di Lehman si sono accorti con sorpresa che 8 miliardi di dollari erano spariti.
Il premier britannico Gordon Brown ha chiesto al governo americano la restituzione dei soldi. "Abbiamo chiesto al Governo americano di tornare in possesso di quei fondi per pagare gli stipendi, non dei finanzieri d'assalto ma di personale delle pulizie e operatori di computer e altri dipendenti che altrimenti non vedranno un soldo", Lehman si è giustificata dicendo che era una pratica normale trasferire miliardi di dollari ogni sera da Londra negli Usa per sfruttare i tassi di interesse overnight e poi trasferirli nuovamente a Londra la mattina dopo. In seguito al crollo della banca però i fondi sono rimasti a New York e le casse della sede europea di Canary Wharf a Londra sono rimaste vuote. Ma c’è di più.

Barclays, l’ investment bank britannica che sta rilevando alcune delle attività di Lehman negli Usa, si è impegnata a pagare 2,5 miliardi di dollari in bonus straordinari e stipendi a otto dirigenti definiti "chiave" e ad altri dipendenti. Perché? La società di analisi economica inglese Pricewaterhouse Coopers, che ha oltre 200 esperti contabili e 100 esperti legali all'opera sul caso Lehman, ha chiesto spiegazioni a Barclays e ad alcuni suoi dirigenti americani. Il clamore di quello che oltre al danno sembra anche la beffa finale non ha lasciato indifferenti nemmeno i dipendenti e gli azionisti della banca inglese, furibondi per la notizia.La disparità di trattamento poi raggiunge l'inverosimile se si pensa che i colleghi in Gran Bretagna non riceveranno alcun compenso.

Lehman Brothers costituiva il massimo soggetto del sistema. La sua funzione di garantire con la sua sola presenza la bontà di una obbligazione, è stato solo la punta di diamante di un sistema di garanzie virtuali che, però, avrebbero dovuto sostenere debiti e crediti reali. In poche parole, il mondo finanziario certificava una ricchezza solo teorica ma che però dava garanzie ad operazioni concrete come quelle legate all’edilizia, all’industria, alle infrastruttura. Nella fase dir regolamento di dare ed avere si à continuato ad usare il sistema dei titoli a garanzia come garanzia, come denaro. Ma le cose non corrispondevano: un valore nominale di un titolo era tale perché legato ad altri titoli in pacchetto. Ma questi titoli detti “Spazzatura” in realtà, pur vuoti di reali rendimenti, perché consistenti esclusivamente alla promessa che se la borsa fosse salita al sottoscrittore si sarebbe corrisposto un grosso utile,

la Bri (Banca dei Regolamenti Internazionali) stima il valore degli strumenti finanziari cosiddetti derivati in circolazione sia attualmente di circa 556 trilioni di dollari (pari a 11 volte il Pil mondiale). Nel corso dell'ultimo anno, tale valore si è ridotto di oltre il 30%  per perdite di gran lunga superiori agli interventi monetari finora realizzati.

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SINTESI DELLA LEZIONE DEL 12.3.2012 COME FUNZIONA LA BORSA, il mercato e le sue anomalie

Gli inganni

Una volta arrivò in un paese di campagna un signore ben vestito, prese alloggio nell'unico albergo del luogo e mise fuori un avviso dicendosi disposto ad acquistare ogni coniglio che gli avessero portato al prezzo €10 cadauno. Per convincerli, riunì al caffè tutti gli interessati mostrando loro questo grafico
I contadini, sapendo che la campagna era piena di conigli, corsero a cacciare più conigli possibile, cercando di prenderne tanti prima che li prendesse qualcun altro. Vennero presi centinaia di conigli e l'uomo acquistò quelle centinaia di conigli che gli portarono pagando €10 ciascuno. Siccome dopo la prima grande battuta rimasero pochi conigli nella campagna ed era difficile trovarli, gli agricoltori persero l'interesse alla caccia; allora, sempre quel signore ben distinto offrì €20 per ogni coniglio e i contadini corsero di nuovo a cacciare. Naturalmente anche dopo questo caso i conigli diminuivano sempre di più nel numero e l'uomo, dichiarando che il grafico gli dava ragione, voleva acquistarne sempre di più, alzò l'offerta a € 25 cadauno; ragione per cui i contadini tornarono per cacciare i pochi restanti conigli . Era sempre più difficile trovare conigli ed a questo punto, l'uomo dicendo di capire le difficoltà nel trovarli arrivando ad offrire ben €50 per ogni esemplare, ma stavolta, siccome aveva affari da sbrigare in città, lasciò il villaggio e diede l'incarico al suo aiutante di acquistare i conigli che i contadini avrebbero portato. L'assistente, un tipo dal fare furbetto e un po’ losco, andò dai contadini dicendo loro: “vi offro di vendervi i conigli del mio capo a € 35, quando il mio padrone ritorna dalla città glieli vendete a € 50 ciascuno come quanto lui ha già promesso di acquistarli.Lo sapete che è di parola…” I contadini racimolarono tutti i loro risparmi e acquistarono le migliaia di conigli che stavano in una gran gabbia e attesero il ritorno del capo ............... Da quel giorno i contadini non videro più né l'assistente né il capo. L'unica cosa che continuarono a vedere fu una gabbia piena di conigli acquistati con i risparmi di una vita. Ora dovreste avere una nozione ben chiara di come funziona la "Borsa"in tutto il mondo

L’ Insider trading

L'espressione indica il reato di abuso di informazioni privilegiate, ossia lo sfruttamento a fini di lucro personale o di terzi collegati o di operazioni anxora più complesse, di notizie non pubblicheconcernenti, direttamente o indirettamente, uno o più emittenti di strumenti finanziari o uno o più strumenti finanziari. L'illiceità del fatto trae origine dalla circostanza che l'autore di questo reato possiede le informazioni di mercato in ragione di speciali situazioni soggettive, tassativamente elencate dalla legge, come la qualità di membro di organi di amministrazione, direzione o controllo dell'emittente, la partecipazione al capitale dell'emittente o l'esercizio di un'attività lavorativa, di una professione, di una funzione, anche pubblica, o di un ufficio. Conseguentemente, il reato non può essere commesso da chi abbia conoscenza dell'informazione privilegiata per ragioni diverse, come nell'ipotesi di colui che accede alla notizia per caso fortuito, ovvero per rapporti di convivenza, parentela o amicizia con l'insider primario.
La ragione dell'incriminazione è evidente: lo sfruttamento di informazioni non ancora disponibili al pubblico consente all'insider negoziazioni che modificano il fattore di rischio che grava sui rimanenti investitori, alterando sia la posizione di parità degli operatori economici, sia la trasparenza dei mercati mobiliari e la fiducia degli investitori quale condizione di crescita economica. Per assumere rilevanza penale, l'informazione privilegiata, oltre a non essere pubblica, deve avere un contenuto specifico e circostanziato. Rimane pertanto fuori del raggio di azione della sanzione lo sfruttamento di mere voci prive di riscontro (i cosiddetti rumors visti velocemente la volta scorsa), in quanto inidonee a prevedere in modo attendibile il prezzo dei titoli.

Non è semplice interpretare i segnali del mercato per individuare operazioni di insidertrading. Diciamo che quando i prezzi e volumi delle azioni cambiano in modo abnorme rispetto all’andamento consueto è molto probabile che si è in presenza di un quadro che deve destare sospetti. Se ci sono grosse differenze significa che qualcuno sta operando.Nel caso non sia successo nulla di rilevante secondo le informazioni ufficiali è meglio lasciare perdere quel tipo di investimento, spesso infatti è troppo tardi per “salire su quel titolo” dato che la manovra speculativa ha già avuto luogo.I casi in cui bisogna stare più attenti sono le Opa ( lo vediamo oggi stsso…) e le fusioni societarie; sono infatti le situazioni più ghiotte per chi pratica l’insider trading dato che il titolo sicuramente salirà ai livelli prestabiliti, senza alcun rischio per lo speculatore.Se il titolo, nelle settimane antecedenti la comunicazione ufficiale, ha subito rialzi, significa che qualcosa di poco trasparente sta avvenendo. Questi movimenti vanno segnalati dagli intermediari alla Consob, la società preposta a vigilare sul corretto funzionamento del mercato.L’insider trading oltre ad essere reato è anche un illecito amministrativo

OPA

L’ Offerta Pubblica di Acquisto, chiamata anche con l’acronimo “OPA” è “ogni offerta o invito ad offrire o messaggio promozionale finalizzato all’acquisto in denaro di prodotti finanziari”. Si dice che viene “lanciata” quando un soggetto è interessato ad ottenere una partecipazione importante in una società, al fine anche di assumerne il controllo acquistando le azioni in circolazione a un determinato prezzo stabilito nell’offerta. E’ quello che in gergo viene chiamato uno “scalatore”, cioè colui che tenta di prendere il controllo di una società entrando in possesso di un pacchetto consistente. L’OPA ha però delle regole ben precise e per essere un’offerta pubblica deve essere prima validata dalla CONSOB che richiede una documentazione molto precisa che verrà pubblicata per mettere l’investitore (in questo caso un investitore che vuole disinvestire) nella condizione di valutare l’offerta avendo tutte le informazioni necessarie.

Un soggetto può essere anche obbligato a lanciare un’OPA sulle azioni non in suo possesso (OPA totalitaria) nel caso questi detenga una partecipazione nel capitale della società superiore al 30%, in questo caso l’OPA diventa un’opportunità di uscire da un investimento per gli azionisti di minoranza che possono non gradire il cambio di controllo societario. In questo caso si parla di OPA obbligatoria. L’OPA residuale si ha quando si supera con la partecipazione la quota del 90% e si è obbligati a fare un’offerta sulle azioni residue. Le società oggetto di un’offerta pubblica di acquisto possono però organizzare delle misure difensive per evitare di essere scalate. Principalmente possono chiedere aiuto a un soggetto o società esterna per lanciare un’OPA concorrente (white knight) oppure rendere più difficile l’acquisto delle azioni aumentando il loro prezzo e modificandone la natura (per esempio cambiando alcuni diritti) oppure vendendo attività della società per far perdere allo scalatore l’interesse. Sono però operazioni che devono essere valutate dall’assemblea e dagli amministratori che hanno l’obbligo di neutralità secondo quella che è chiamata “passivity rule”. Su questa però, durante la crisi finanziaria e secondo una visione protezionistica, sono state concesse alcune deroghe per tutelare le società italiane da eventuali scalate estere.
 
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SINTESI DELLA LEZIONE DEL 5.3.2012 COME FUNZIONA LA BORSA, il portafoglio

Un portafoglio è costituito da titoli che possono essere azioni, obbligazioni, titoli di Stato, fondi o sicav. L'obbiettivo del portafoglio è chiaramente ottenere il massimo rendimento con il minimo livello di rischio. Ovviamente i due aspetti sono generalmente opposti tra loro quindi sarà opportuno valutare attentamente le scelte per trovare un compromesso tra rendimenti e rischi. Esistono indubbiamente delle regole generali ma va chiarito che l’operare con successo in borsa non fa capo ad una tecnica che si può apprendere scientificamente. Una regola fondamentale per investire con successo è quella di distribuire il capitale in diversi titoli e strumenti. La diversificazione diminuisce il livello di rischio e permette di cogliere le migliori opportunità di rendimento. 
Come in una dieta sana, si tratta di trovare un equilibrio tra le diverse conponenti. Alcuni principi sono sempre validi, ma sta a te trovare la formula che meglio soddisfi le tue esigenze. La diversificazione tra diversi titoli è d'obbligo quando si investe nel mercato azionario, siamo infatti, in un territorio dove l'incertezza regna sovrana. Anche quando la Borsa in generale va bene, vi sono molte azioni i cui prezzi scendono; perché gli ultimi profitti sono stati inferiori alle attese, perché le prospettive del settore sono cambiate, o per qualsiasi altro evento considerato negativo. Puoi selezionare accuratamente i titoli o ascoltare i migliori esperti, ma non ti metterai al riparo dall'eventualità che a scendere sia proprio il titolo che hai acquistato tu.

Per questo l'unico modo efficiente di investire in Borsa è quello di acquistare più titoli diversificando i diversi settori.

ESEMPIO DI RENDIMENTI COMPARATI FRA PORTAFOGLI DIVERSIFICATI E PORTAFOGLIO DI RISCHIO

Fondamentalmente, la diversificazione tra le varie classi di attività è il diffondere i propri investimenti tra beni (ad esempio azioni, obbligazioni, liquidità, immobiliare, ecc) con bassa correlazione gli uni agli altri, questa diversificazione permette di ridurre la volatilità nel vostro portafoglio, perché attività diverse si muovono su e giù in tempi diversi e con ritmi diversi. Così, con un portafoglio diversificato tra le diverse attività crea una maggiore coerenza e migliora le prestazioni del portafoglio complessivo. Diciamo che fra i rendimenti vi sono sensibili differenze , “forbici” o in inglese spread, apertura.

Quando parliamo di diversificazione in un portafoglio azionario, allora, ci riferiamo al tentativo da parte dell'investitore di ridurre l'esposizione al rischio sistematico di una società, investendo in società diverse tra i vari settori, industrie o anche paesi.

Questo è il dato di oggi sui differenziali di rendimento dei titoli di Stato. Notare che più alto è il rendimento peggiore però è la quaotazione deltitollo. Perché ? Ditelo voi

Naturalmente quello di sopra è un esempio particolare. Quando discutiamo di diversificazione tra classi di attività, si applica lo stesso concetto, ma su una gamma più ampia. Diversificando tra le diverse classi di attività si sta riducendo il rischio di essere esposti al rischio sistemico di ogni classe di un bene, investendo in una serie di attività diverse per ridurre l'esposizione al rischio di mercato o il rischio sistemico di ogni classe di un bene.

La maggior parte dei professionisti degli investimenti concordano sul fatto che, sebbene la diversificazione non è una garanzia contro la perdita, è una strategia prudente da adottare per gli investimenti a lungo termine.

Attenzione! Lo stesso evento può infatti avere conseguenze negative per un settore e positive per un altro. Se, per esempio, ho acquistato solo azioni di una società del settore trasporti e il prezzo del petrolio va alle stelle, probabilmente il valore delle mie azioni ne risentirà.

Se invece, nel mio portafoglio ci sono anche azioni del settore alimentare, assicurativo (indifferenti ai rincari) e petrolifero (che si avvantaggia dei rincari), il risultato complessivo dell'investimento sarà migliore. 
In Borsa, più ampio è il ventaglio delle azioni, più sicuro è l'investimento. Una soluzione per ottenere una diversificazione comprando pochi titoli può però essere quella di investire prevalentemente in azioni delle grandi società di partecipazioni, società finanziare la cui caratteristica principale è quella di possedere un gran numero di altre società attive in diversi settori ma dopo lo shock dell’ottobre 2008 questa pratica è scoraggiata dai cosiddetti “titoli infetti”

I falsi amici

1. Letture di giornali
Quando la notizia appare sulla stampa è già vecchia e superata. Al massimo può far rumore ancora per un paio di giorni grazie all'intervento dei ritardatari. Nulla di più. Qualche spunto maggiore lo offrono talvolta i reports delle istituzioni finanziarie più serie. Intanto sono il frutto di valutazioni ponderate e poi, per loro natura, vanno ad alimentare lo stesso processo che propongono. E' probabile che un acquisto di titoli da parte di una grossa banca d'affari provochi altri acquisti che altrimenti non si avrebbero. La controindicazione è che qualche volta i suggerimenti dei reports possono non essere del tutto obiettivi o possono essere determinati forzatamente da situazioni contingenti. Si pensi a una situazione di forte rialzo e alla necessità per gli uffici studi delle istituzioni finanziarie di alzare i target dei vari titoli prima ancora, e non dopo, di trovare una giustificazione agli obiettivi di prezzo indicati.

2. Indiscrezioni, Rumors
Le soffiate, quelle vere, le possono dare solo gli insider, con gli effetti giuridici che la diffusione delle notizie provocherebbe. Non è escluso che grosse istituzioni finanziarie (Sim, Banche, Società di gestione) possano essere in possesso di notizie qualificate di qualche utilità. Ma allora la notizia si trova, diciamo, a metà strada tra la riservatezza e la diffusione. Il titolo interessato, con ogni probabilità, ha già cominciato a manifestare dei movimenti anomali che possono essere già stati colti con un'attenta analisi anche da chi non è in possesso della notizia. Però è anche vero che se chiunque di noi, in una fase di accentuata tendenza rialzista del mercato, spaccia per notizie confidenziali le proprie opinioni su 10 titoli quotati è più che probabile che almeno in un paio di casi faccia un'eccellente figura.
 
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SINTESI DELLA LEZIONE N.13 DEL 13 FEBBRAIO 2012

LA POLITICA ECONOMICA ED IL P.I.L. (2), Leva monetaria

Rispondiamo a questa domanda: come si stabilisce quanta moneta deve circolare in un sistema?

Per decidere la quantità di moneta presente sul mercato, cosiddetta leva o politica monetaria, l'autorità governativa deve tenere presente che diversi importanti fattori saranno influenzati da ciò; in particolare
inflazione: maggiore quantità di moneta, maggiore inflazione;
tasso di interesse: una quantità maggiore di moneta, implica un abbassamento dei tassi di interesse
Pil: Aumentando dunque la quantità di moneta prodotta, aumenta l’inflazione, diminuiscono i tassi di interesse, aumenta il Pil. La banca centrale “produce” moneta per un determinato Stato il quale, fondamentalmente tramite il ministro del tesoro, la mette in circolazione distribuendola attraverso trasferimenti agli enti pubblici. Monitorando l’equilibrio fra immissione ed effetti sopra citati, si corregge la quantità di moneta.

Dunque quando si vuole potenziare la domanda bisogna immettere più liquidità nel sistema, quando si eccede e si giunge all’inflazione troppo pericolosa si riduce la quantità. Ma questo viene bene con la regolazione del tasso di sconto perché è evidente che se si abbassa il TUS o TUR ma si diminuisce la massa monetaria disponibile si crea su riverbero anomalo dove tutti vorrebbero soldi ma non ce ne sono; dunque i soldi automaticamente valgono di più e deprimono la tendenza ad approvvigionarsene.

Si può anche lavorare sui cambi. Se pago il petrolio in dollari e diminuisco la disponibilità di Euro o Yen o Sterline o Franchi svizzeri posso anche far costare meno il petrolio ma farò costare di più gli investimenti che andranno dalla parte del dollaro; ma se voglio che si investa posso aumentare la disponibilità di denaro magari non immettendone di più ma rendendo più appetibile l’investimento attraverso la leva fiscale di cui alla precedente lezione. Se abbasso le tasse rendo appetibile l’investimento senza variare la quantità di moneta del sistema. Bene, ma se abbasso le tasse diminuisco gli investimenti infrastrutturali perché non ho risorse per farli e rendo meno appetibile l’investimento. 
ma è anche vero che:
Allora si può pensare di diminuire i servizi sociali ed aumentare le infrastrutture? Si può fare, ma;

Insomma, è un costante gioco di equilibrio
Lessico economico (A-B-C)

AAA - TRIPLA A: Giudizio massimo o rating assegnato alle obbligazioni, generalmente emesse da enti pubblici, per premiare la miglior qualità di credito. Lo stesso criterio è utilizzato per valutare il grado di rischio di un Paese o un'attività finanziaria.

ACCANTONAMENTO - Provision: voce del bilancio passiva destinata a coprire perdite o oneri certi e specifici, anche se indeterminati quanto all'ammontare o al tempo.

AFTER HOURS: Mercato operativo dopo le ore 18, su cui ha luogo il cosiddetto TAH ( Trading After Hour ). Vengono trattati valori mobiliari dopo la chiusura ufficiale di borsa.Oggi praticamente è un continuum e non fa tanto notizia operare in TAH:

AGGIOTAGGIO - Agiotage: Operazione proibita dalla legge italiana n. 157/1992 con la quale si provoca artificiosamente un rialzo o un ribasso delle quotazioni di un’azienda quotata in borsa, con la divulgazione di notizie false e tendenziose.

AGGREGATO - Aggregate : Grandezza economica data dalla somma di fenomeni individuali e utile per lo studio di un settore o dell'intero sistema economico in un periodo di tempo determinato. Esempi di aggregati si rinvengono tipicamente nell'analisi macroeconomica.

AL PORTATORE -Bearer: Dicesi di un titolo che garantisce la piena titolarità a chi lo possiede.

AMMINISTRATORE DELEGATO - Chief Executive Officer ,CEO: Dirigente aziendale a cui fa capo la struttura operativa di una società per azioni. Riceve la delega dal consiglio di amministrazione.

AMEX - AMERICAN STOCK EXCHANGE: Seconda borsa valori statunitense, in essa vengono scambiati principalmente titoli di piccole e medie società.

AMMORTAMENTOAmortization ( VEDI LEZIONE N.3 dell’8.11.2010)

ANALISI COSTI BENEFICI - Cost benefit analysis: Metodo impiegato per valutare la convenienza economica di una determinata scelta operativa.

ANALISTA – Analyst : Figura professionale che si occupa di analizzare l'andamento storico di una società, di un mercato o di una attività finanziaria in relazione alle condizioni economiche per individuare e prevedere le migliori strategie di investimento.

ARBITRAGGIO - Cross rate : Pratica speculativa consistente nella compravendita di titoli o divise effettuata in modo da lucrare le differenze dei relativi corsi. l tipo di arbitraggio più diffuso è quello di piazza, anche detto da piazza a piazza, che consiste nell'acquisto di titoli effettuato in una data Borsa e nella vendita della stessa quantità di titoli nello stesso giorno in una Borsa diversa.

ANTITRUST-: In generale, ogni legislazione volta a tutelare la libera concorrenzaattraverso la regolamentazione delle intesefra imprese e la formazione di monopoli non argomentabili con motivi di interesse sociale.

ATTIVITA' – Asset : Genericamente indica la proprietà o il possesso di un bene che possa esprimere un valore monetario

ASSET ALLOCATION - ALLOCAZIONE DEGLI INVESTIMENTI: Prima fase della gestione di un fondo o di un portafoglio. In questa fase vengono selezionate le categorie di attività finanziarie nelle quali investire. Si scelgono le quote di investimento nei diversi settori azionari, le quote da dedicare ai titoli a reddito fisso a breve e lunga scadenza. Il processo di asset allocation si basa ampiamente su analisi macroeconomiche volte a prevedere l'andamento dei tassi di interesse e dell'economia in generale. Il passo successivo è quello dello stock picking, ovvero della selezione dei singoli titoli

AUDITING: Indica la revisione contabile e la certificazione di bilancio.

AZIONE - Share : Frazione in cui è suddiviso il capitale sociale di una società per azioni e da diritto a un complesso di diritti amministrativi e patrimoniali.

AZIONISTAShareholder : Indica colui che possiede quote azionarie di una società, o di un fondo comune d'investimento. Tale soggetto, in qualità di azionista, ha il diritto: di partecipare alle assemblee e di esprimere il proprio voto, alla corresponsione dei dividendi, al rimborso del capitale qualora la società venisse liquidata, etc. Tuttavia, tale diritti non valgono per i fondi comuni di diritto italiano, in quanto solo per le SICAV l'investitore è anche azionista.

AZIONI PRIVILEGIATE –Preference share: Titoli azionari che conferisce al possessore un privilegio nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale in caso di liquidazione. A differenza dell'azione ordinaria non concede il diritto di voto nell'assemblea ordinaria, ma solo in quella straordinaria.

BANCA- Bank e tutte le varianti BCE Banca Centrale, BEI, BERS, WORLD BANK : vedi lez.n.7

BANCA D’AFFARI - Merchant bank:Istituzione finanziaria specializzata nel fornire consulenza e capitali alla propria clientela (in genere imprese), attraverso modalità differenti rispetto alle comuni banche commerciali (vedi anche lez.N.7).

BENCHMARK: Titolo emesso da istituzione bancaria che garantisce un rendimento pari a quello dell'indice a cui è legato. Indica anche un indice o un portafoglio di riferimento. Generalmente la performance di un fondo o di una gestione viene valutata in riferimento al benchmark.

BANCABILITA' Bancability : Qualità di un titolo di credito che lo rende idoneo ad essere presentato a scopo di incasso o sconto presso una banca. La bancabilità deriva dalla sussistenza di specifici requisiti formali e sostanziali che il titolo deve possedere.

BASE MONETARIA – Monetary base Aggregato monetario indicante lo stock di moneta e di depositi con diverso grado di liquidità presenti nel sistema. Rappresenta la variabile di base dell'offerta di moneta e può essere adottata dalle banche centrali quale riferimento per decisioni inerenti la gestione della politica monetaria.

BEAR MARKET - MERCATO ORSO: Nel lessico dei mercati finanziari indica un mercato nel quale prevalgono movimenti ribassisti e sentimenti pessimistici.

BILANCIOFinancial statement: Documento contabile composto da un conto economico, relativo ai flussi del singolo esercizio e composto di costi ricavi e rimanenze, da uno stato patrimoniale, relativo agli stock immobilizzati in attività passività e mezzi propri, e da una nota integrativa avente carattere di compendio e spiegazione delle voci incluse nei documenti precedenti.

BILANCIO CONSOLIDATO - Consolidated Financial statement: Bilancio nel quale confluiscono voci relativi alla società controllante e alle sue controllate. Redatto secondo specifiche modalità per la contabilizzazione delle operazioni intragruppo.

BILANCIA DEI PAGAMENTI
Balance of payments: Conto sul quale vengono registrate le relazioni intercorse tra imprese, istituzioni o persone fisiche nazionali ed estere.

BILANCIA COMMERCIALETrade balance: Sottovoce della bilancia dei pagamenti, data dal saldo di importazioni e esportazioni. Non include, pertanto, i movimenti di capitale. La bilancia commerciale e costituita da tre parti: la bilancia commerciale, relativa alle sole importazioni e esportazioni, i movimenti di capitali, sia reali che finanziari, e le rimesse da residenti all'estero.

BOND - OBBLIGAZIONE: Strumento di debito, che consente alle imprese di raccogliere fondi presso i risparmiatori sottoscriventi. Le obbligazioni sono caratterizzate da una scadenza, o maturità, e da un rendimento derivante dal prezzo di emissione e di quotazione e dalle cedole cui il titolo può dare diritto. Per la maggior parte delle obbligazioni esiste un mercato secondario: le obbligazioni costituiscono, dunque, un investimento di facile smobilizzo. I titoli di Stato sono obbligazioni emesse dal tesoro per il finanziamento del debito pubblico.

BOND con WARRANT: Trattasi di obbligazioni che incorporano un warrant, cioè una opzione di acquisto delle azioni della società emittente. A differenza delle obbligazioni convertibili, che costituiscono un unico titolo, i bond with warrant sono a tutti gli effetti composti da due titoli separati: l'esercizio del warrant non comporta la contestuale estinzione del credito obbligazionario.

BOND FUTURE: Contratto future il cui sottostante è una obbligazione ( bond ). Prendere posizione su un bond future significa essenzialmente prendere posizione sui tassi di interesse: al variare dei tassi varia il prezzo del bond e, dunque, anche il valore del future.

BORSA ( VEDI LEZIONI nn.9-10 del 17.01.2011 e del 25.01.2011)

BOT - BUONO ORDINARIO DEL TESORO: Strumento del mercato monetario del tipo zero coupon bond emesso dal Tesoro italiano. Può avere scadenza trimestrale, semestrale o annuale. I Bot vengono assegnati in tagli minimi di mille euro, durante aste alle quali sono ammessi i soli investitori istituzionali. I Bot non sono quotati.

BREAK EVEN: Livello di vendite al quale i ricavi pareggiano esattamente i costi.

BROKER - INTERMEDIARIO: Operatore, individuo o team di individui, che opera sui mercati finanziari e su richieste di un cliente si occupa della ricerca di una controparte per l'effettuazione di un'operazione. Il Broker opera esclusivamente per conto terzi e non assume posizioni in proprio.


BREVE TERMINE - Short Term : Orizzonte temporale limitato e comunque variabile a secondo della tipologia d'investimento cui è riferito. In genere non è superiore ad un anno.


CAPITAL GAIN - PLUSVALENZA: E' la plusvalenza, o guadagno in conto capitale, realizzata in occasione della vendita di un'attività finanziaria. E' la parte del rendimento totale ascrivibile alla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Secondo la legislazione italiana i capital gains sono soggetti a tassazione. In particolare è data la possibilità di scegliere tra un regime di tassazione alla fonte ( aliquota 12,5% ) e un regime di tassazione che equipara il capital gain al reddito da lavoro ( aliquota Irpef ).

CAPITALE ( VEDI LEZIONE N.2 DEL 25.10.2010)

CAPITALIZZAZIONE- Capitalization : può avere due significati:

  1. la capitalizzazione azionaria è il valore di mercato complessivo delle azioni emesse da una società per azioni quotata;

  2. la capitalizzazione nella matematica finanziaria è l'operazione con cui si calcola il valore futuro di un capitale disponibile al tempo presente


CARTELLO: Accordo tra aziende diverse che, pur mantenendo una loro totale autonomia di gestione, agiscono in concordato al fine di ottenere una posizione predominante sul mercato e tentare di eliminare la concorrenza. Un cartello di aziende spesso impedisce a nuove aziende di inserirsi nel mercato di un determinato settore (ad es. quello fatto dalle assicurazioni a danno dei consumatori - utenti).

CASH FLOW - FLUSSO DI CASSA: Esprime la liquidità che l'impresa è in grado di produrre nel corso dell'esercizio. Nella sua formulazione più semplice viene calcolato come somma di utile netto, ammortamenti e accantonamenti. Ammortamenti e accantonamenti sono infatti voci di costo che non comportano un effettivo esborso monetario.

CCT: Sigla di Certificati di Credito del Tesoro. Sono titoli di credito a medio e lungo termine, emessi dal Tesoro, con rendimento a tasso variabile. Pagano un interesse variabile semestralmente mediante lo stacco di cedole di ammontare variabile. Le cedole sono infatti indicizzate al tasso dei BOT semestrali, e cioè sono pari al rendimento dei BOT più uno spread predeterminato.

CEDOLA: In una obbligazione rappresenta gli interessi che vengono pagati in percentuale rispetto al valore nominale.

COMMODITY - MATERIA PRIMA: Prodotti allo stato grezzo che sono trattati ed oggetto di quotazione nei mercati finanziari. Possono essere ad es. petrolio, cereali, oro, rame, argento, etc., in genere tutte le materie prime prima di essere raffinate e/o trasformate.

COMMISSIONE DI MASSIMO SCOPERTO: E' una commissione pagata alla banca, dalla quale si è ottenuto un finanziamento in conto corrente. Ogni tre mesi la banca verifica qual è stato il livello massimo di "scopertura" e su di esso calcola la commissione da versarle.

CONCORRENZA- Competition : Libera contrattazione sul mercatofra una pluralità di agenti economici (siano essi produttori, venditori o consumatori), i quali operano allo scopo di assicurarsi le migliori condizioni possibili in seguito alla vendita o all'acquisto di beni e servizi.
CONSOB: Sigla di Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. Organo preposto alla vigilanza sul funzionamento dei mercati, delle sollecitazioni al pubblico risparmio, delle offerte pubbliche di acquisto o di vendita. Ha un potere di vigilanza anche sugli intermediari finanziari.

CONTO ECONOMICO Profit and loss account: Detto anche conto profitti e perdite, è il documento economico-contabile che rappresenta l'andamento economico di un'impresa in un determinato periodo di tempo, solitamente di 12 mesi (esercizio). E' un conto riassuntivo dei risultati economici di gestione, al quale affluiscono i costi, i ricavi e le rimanenze dell'esercizio e che fornisce come saldo l'utile o la perdita di esercizio.

COPERTURA -Hedge: Operazioni che consentono di proteggere il portafoglio dal rischio finanziario, ad es. un investitore che detiene azioni in portafoglio può ripararsi dal rischio di una discesa del mercato azionario vendendo contratti future sull'indice di borsa di riferimento

CORE BUSINESS: Con l’espressione core business di intende l'attività principale, primaria di una impresa, ad es. il core business della Fiat Auto è (era?) la costruzione di automobili, della Pirelli gli pneumatici ,etc., anche se poi queste aziende hanno attività economiche secondarie in altri settori.

CTZ ( Certificati del Tesoro Zero Coupon): sono titoli di Stato al portatore a breve termine con scadenze a 18 e 24 mesi . Sono emessi ogni 15 giorni (metà e termine mese) ad un prezzo stabilito attraverso un asta della Banca d'Italia riservata agli operatori istituzionali nella quale viene stabilito il prezzo di emissione e rimborsati alla scadenza al valore nominale di 100. Gli operatori autorizzati , cioè le Banche, rivendono i titoli acquistati in lotti di €1.000,00 ai singoli risparmiatori che li hanno prenotati entro il giorno precedente all'asta al prezzo determinato dall'asta stessa maggiorato della loro commissione che però deve essere contenuta entro i limiti fissati dallo Stato per decreto. Al momento della sottoscrizione viene anticipatamente detratta l'aliquota fiscale del 12.50%  sul rendimento previsto lordo. I CTZ non offrono cedole quindi l'utile è dato solo dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rimborso; da questo bisogna però detrarre l'aliquota fiscale e la commissione.