Liceo Scientifico Statale “Giovanni Marinelli”
Materia integrativa “Elementi di economia”- a.s. 2011-12
docente: prof. Pier Luigi D’Eredità
SINTESI della lezione n.5 del 21.11.2011 ELASTICITA’ DI DOMANDA ED OFFERTA
Come si è detto nella presentazione di questo corso, esso ha un’impronta esclusivamente macroeconomica; vi ho promesso che non appena ne avessimo avuto gli strumenti minimi, ne avremo spiegato il senso. Ebbene ora che abbiamo visto cosa sono un capitale, un bene ed un mercato, possiamo dire che cosa è un approccio macroeconomico all’economia. Diremo che in esso si studia l’andamento delle cosiddette variabili aggregate. Per esempio:
Produzione dell’intera economia ; allora parleremo di prodotto aggregato
Prezzo medio di tutti i beni , allora parleremo di livello generale dei prezzi
Ora possiamo concettualizzare quella distinzione che abbiamo fatto nella presentazione del corso
Materia integrativa “Elementi di economia”- a.s. 2011-12
docente: prof. Pier Luigi D’Eredità
SINTESI della lezione n.5 del 21.11.2011 ELASTICITA’ DI DOMANDA ED OFFERTA
Come si è detto nella presentazione di questo corso, esso ha un’impronta esclusivamente macroeconomica; vi ho promesso che non appena ne avessimo avuto gli strumenti minimi, ne avremo spiegato il senso. Ebbene ora che abbiamo visto cosa sono un capitale, un bene ed un mercato, possiamo dire che cosa è un approccio macroeconomico all’economia. Diremo che in esso si studia l’andamento delle cosiddette variabili aggregate. Per esempio:
Produzione dell’intera economia ; allora parleremo di prodotto aggregato
Prezzo medio di tutti i beni , allora parleremo di livello generale dei prezzi
Ora possiamo concettualizzare quella distinzione che abbiamo fatto nella presentazione del corso
Nel caso del rapporto domanda-offerta, ovvero di un mercato, faremo alcune considerazioni che poi si potranno anche applicare alle esigenze di impresa, ma per noi non è questo l’obbiettivo. Importante è però capire che domanda ed offerta interagiscono in modo molteplice; vediamo come.
ELASTICITÀ' DELLA DOMANDA
La quantità domandata di un certo bene varia al variare del prezzo. E' come dire che, aumentando il prezzo p, la domanda d reagisce con una diminuzione mentre, diminuendo il prezzo p, la domanda d reagisce con un aumento. Ciò posto, è subito evidente che la reazione della domanda rispetto al variare del prezzo non si verifica con uguale intensità per tutti i beni. Grosso modo si può fare distinzione fra beni per i quali ad una variazione anche lieve del prezzo fa riscontro una notevole variazione della domanda: beni voluttuari e beni per i quali ad una variazione di prezzo anche molto sensibile fa riscontro una lieve variazione della domanda: beni essenziali. Naturalmente si capisce che non bisogna sovrapporre effetti e cause; se vi è un aumento demografico, questa è un a variante esogena che influisce numericamente sulla domanda indipendentemente dalla variazione del prezzo. In tal caso sale la domanda non perché è elastica lei ma perché sale la popolazione dei consumatori; con d= domanda, avremo
ELASTICITÀ' DELLA DOMANDA
La quantità domandata di un certo bene varia al variare del prezzo. E' come dire che, aumentando il prezzo p, la domanda d reagisce con una diminuzione mentre, diminuendo il prezzo p, la domanda d reagisce con un aumento. Ciò posto, è subito evidente che la reazione della domanda rispetto al variare del prezzo non si verifica con uguale intensità per tutti i beni. Grosso modo si può fare distinzione fra beni per i quali ad una variazione anche lieve del prezzo fa riscontro una notevole variazione della domanda: beni voluttuari e beni per i quali ad una variazione di prezzo anche molto sensibile fa riscontro una lieve variazione della domanda: beni essenziali. Naturalmente si capisce che non bisogna sovrapporre effetti e cause; se vi è un aumento demografico, questa è un a variante esogena che influisce numericamente sulla domanda indipendentemente dalla variazione del prezzo. In tal caso sale la domanda non perché è elastica lei ma perché sale la popolazione dei consumatori; con d= domanda, avremo
Il coefficiente di elasticità
Esisterà ovviamente un coefficiente di elasticità , che chiamiamo E o Ed ( elasticità della domanda) e cheè dato dal rapporto fra variazione della domanda e variazione del prezzo. L’elasticità della domanda è la misura della modificabilità di un fattore in funzione dei cambiamenti che interessano un altro fattore. Un fattore di modificabilità può essere il prezzo e quindi si può misurare la risposta della domanda a cambiamenti che avvengono nel prezzo del prodotto (elasticità al prezzo della domanda). Matematicamente l’elasticità della domanda (Ed) viene espressa dalla formula:
Esisterà ovviamente un coefficiente di elasticità , che chiamiamo E o Ed ( elasticità della domanda) e cheè dato dal rapporto fra variazione della domanda e variazione del prezzo. L’elasticità della domanda è la misura della modificabilità di un fattore in funzione dei cambiamenti che interessano un altro fattore. Un fattore di modificabilità può essere il prezzo e quindi si può misurare la risposta della domanda a cambiamenti che avvengono nel prezzo del prodotto (elasticità al prezzo della domanda). Matematicamente l’elasticità della domanda (Ed) viene espressa dalla formula:
Ed = (% di variazione della domanda) / (% di cambiamento nel prezzo)
Il calcolo del coefficiente di elasticità richiede la preliminare determinazione della variazione relativa della domanda e quella relativa del prezzo. Facendo riferimento ad un qualsiasi prodotto, supponiamo che sia dunque la domanda in funzione del prezzo ( in matematica diremo d=f(p), ovvero la domanda è in funzione del prezzo, niente paura…); in tal caso, in corrispondenza di due prezzi, p1 e p2, con p1<p2, sarà ovvio che la domanda in funzione del primo prezzo, quello più basso, sarà maggiore della domanda in funzione del secondo prezzo, quello più alto. E’una cosa dir poco semplicissima che in termini matematici si scrive così: se
d1=f(p1), d2=f(p2) e se p1<p2, allora d1>d2
Dunque la differenza: p2-p1 costituisce la variazione assoluta di prezzo; mentre il rapporto:
Il calcolo del coefficiente di elasticità richiede la preliminare determinazione della variazione relativa della domanda e quella relativa del prezzo. Facendo riferimento ad un qualsiasi prodotto, supponiamo che sia dunque la domanda in funzione del prezzo ( in matematica diremo d=f(p), ovvero la domanda è in funzione del prezzo, niente paura…); in tal caso, in corrispondenza di due prezzi, p1 e p2, con p1<p2, sarà ovvio che la domanda in funzione del primo prezzo, quello più basso, sarà maggiore della domanda in funzione del secondo prezzo, quello più alto. E’una cosa dir poco semplicissima che in termini matematici si scrive così: se
d1=f(p1), d2=f(p2) e se p1<p2, allora d1>d2
Dunque la differenza: p2-p1 costituisce la variazione assoluta di prezzo; mentre il rapporto:
costituisce la variazione relativa di prezzo. La differenza: d2-d1, che è negativa, costituisce la variazione assoluta della domanda quando il prezzo aumenta passando da p1 a p2; il rapporto invece
costituisce ovviamente la variazione relativa della domanda.
In pratica E indica qual è la percentuale secondo la quale varia la domanda quando il prezzo varia nella misura dell'1%. Per esempio: se E=3, allora significa che ad un aumento del prezzo, p, dell'1% corrisponde una diminuzione di d pari al 3% ( 1 x 3 ). L'elasticità della domanda rispetto al prezzo può assumere tantissimi valori ai quali corrispondono curve di domanda più o meno inclinate. Una classificazione dei diversi valori di elasticità è la seguente:
a) Elasticità = 0. Non c'è reattività della domanda. Qualsiasi variazione del prezzo P lascia indifferente la quantità domandata. Graficamente la domanda è una retta verticale. Si dice in questo caso che la domanda è rigida o anelastica. Detto alla buona, se o perché non ci sono i soldi o perché di quel prodotto non se ne può più, si può abbassare il prezzo quanto si vuole, la domanda resta ferma; il dramma è se questo diagramma che vedete sotto non si limita a rappresentare una categoria merceologica ( fate voi, una qualunque..) ma la domanda aggregata; ovvero tutte le categorie merceologiche. Qui scatta la vera differenza fra micro e macro economia
In pratica E indica qual è la percentuale secondo la quale varia la domanda quando il prezzo varia nella misura dell'1%. Per esempio: se E=3, allora significa che ad un aumento del prezzo, p, dell'1% corrisponde una diminuzione di d pari al 3% ( 1 x 3 ). L'elasticità della domanda rispetto al prezzo può assumere tantissimi valori ai quali corrispondono curve di domanda più o meno inclinate. Una classificazione dei diversi valori di elasticità è la seguente:
a) Elasticità = 0. Non c'è reattività della domanda. Qualsiasi variazione del prezzo P lascia indifferente la quantità domandata. Graficamente la domanda è una retta verticale. Si dice in questo caso che la domanda è rigida o anelastica. Detto alla buona, se o perché non ci sono i soldi o perché di quel prodotto non se ne può più, si può abbassare il prezzo quanto si vuole, la domanda resta ferma; il dramma è se questo diagramma che vedete sotto non si limita a rappresentare una categoria merceologica ( fate voi, una qualunque..) ma la domanda aggregata; ovvero tutte le categorie merceologiche. Qui scatta la vera differenza fra micro e macro economia
b) Elasticità = 1. La variazione % del prezzo P determina la stessa variazione % della Q domandata. Domanda elastica:
Questo schema è ideale perché ad una riduzione discreta del prezzo, corrisponde un aumento discreto della quantità richiesta in modo più o meno prevedibile. In realtà non è mai così e bisogna capire che una diminuzione percentuale di prezzo quasi mai dà luogo ad una proporzionale crescita percentuale della domanda. Capite che la situazione nella quale si trova il consumatore di un bene a sua volta è estremamente complessa, non meno di quella di un produttore. Certo il principio è sempre quello, ovvero il massimo di bene con il minimo di spesa; ma si tratta di un’astrazione perché il concetto di “a parità di bene acquisito” è un ginepraio diremo microeconomico e potremmo trovare standard valutativi completamente diversi cambiando fascia di reddito dei consumatori; gli USA hanno un PIL inferiore a quello cinese, sia pure non di molto, ma un reddito medio pro capite enormemente superiore e dunque bisogna stare attenti alla quantificazione della domanda. Attenzione estrema anche al periodo di tempo in quanto una domanda in genere è elastica non immediatamente.
c) Elasticità < 1. C'è poca reattività della quantità richiesta Q alle variazioni del prezzo, di P. L'inclinazione della domanda è vicina a quella verticale. Si dice che la domanda è poco elastica.
d) Elasticità > 1. C'è molta reattività della Q alle variazioni di P. La pendenza della domanda è vicina a quella orizzontale. Si dice che la domanda è molto elastica.
e) Elasticità = infinito. La reattività è massima. Qualsiasi piccola variazione di P provoca una grossa risposta della Q domandata. La domanda è una retta orizzontale. Ma domande infinitamente elastiche non esistono (è un caso limite ipotetico).
L'elasticità rispetto al prezzo dipende da molti fattori come: la natura o l'utilizzo del bene domandato ;ad esempio si compra un ROLEX d'oro non perché serve un orologio ( ve ne sono di identiche prestazioni e di prezzo enormemente minore…) ma proprio per il suo prezzo;è uno status symbol : se posso permettermi di spendere quella cifra , allora, sono “qualcuno”. Ma torniamo all’economia.
Un’ elevata elasticità nel prezzo della domanda mostra che gli acquirenti sono sensibili al prezzo, laddove una ridotta elasticità del prezzo della domanda mostra una minore sensibilità in questo senso. Il fattore di modificabilità può essere:
Analogamente procederemo per l’elasticità dell’offerta, cioè quell’ indice di variazione dell'offerta di un bene al mutare del suo prezzo. Il criterio oggettivo per misurare tale reattività al cambiamento del prezzo è costituito anche in questo caso dal coefficiente di elasticità dell'offerta.
Tale coefficiente (Eo, Elasticità dell’offerta) è dato dal rapporto fra la variazione relativa della quantità offerta e la variazione relativa del prezzo:
Poiché a noi interessano solo concetti di macroeconomia, si intuisce che questo schema poi ha migliaia, decine di migliaia di applicazioni a seconda del mercato e della tipologia.
e) Elasticità = infinito. La reattività è massima. Qualsiasi piccola variazione di P provoca una grossa risposta della Q domandata. La domanda è una retta orizzontale. Ma domande infinitamente elastiche non esistono (è un caso limite ipotetico).
L'elasticità rispetto al prezzo dipende da molti fattori come: la natura o l'utilizzo del bene domandato ;ad esempio si compra un ROLEX d'oro non perché serve un orologio ( ve ne sono di identiche prestazioni e di prezzo enormemente minore…) ma proprio per il suo prezzo;è uno status symbol : se posso permettermi di spendere quella cifra , allora, sono “qualcuno”. Ma torniamo all’economia.
Un’ elevata elasticità nel prezzo della domanda mostra che gli acquirenti sono sensibili al prezzo, laddove una ridotta elasticità del prezzo della domanda mostra una minore sensibilità in questo senso. Il fattore di modificabilità può essere:
- il prezzo del prodotto stesso (elasticità della domanda “own price”) e quindi si potrà avere una misura della variazione nella domanda di un prodotto come risultato di variazioni di prezzo di quel prodotto.
- il prezzo di un altro prodotto (elasticità della domanda a prezzo incrociato) e quindi si potrà avere una misura del cambiamento nella domanda per unità di prodotto in risposta a modifiche nel prezzo di un altro prodotto.
Analogamente procederemo per l’elasticità dell’offerta, cioè quell’ indice di variazione dell'offerta di un bene al mutare del suo prezzo. Il criterio oggettivo per misurare tale reattività al cambiamento del prezzo è costituito anche in questo caso dal coefficiente di elasticità dell'offerta.
Tale coefficiente (Eo, Elasticità dell’offerta) è dato dal rapporto fra la variazione relativa della quantità offerta e la variazione relativa del prezzo:
Poiché a noi interessano solo concetti di macroeconomia, si intuisce che questo schema poi ha migliaia, decine di migliaia di applicazioni a seconda del mercato e della tipologia.